giovedì 23 dicembre 2010

Presentata la coalizione di Centrodestra

Presentata questa mattina presso la Villa Comunale, la coalizione di centro-destra per le prossime elezioni comunali di Roseto Degli Abruzzi.
Dopo vari incontri per analizzare la situazione politica rosetana, il centrodestra ha trovato la quadra per una grande coalizione composta da PDL , Liberalsocialisti , UDC , Il Popolo di Roseto e Lega Nord Abruzzo. 
Avendo raggiunto una convergenza politica,tutte le forze si impegnano a partecipare in maniera unitaria alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi, costituendo una coalizione politica, che si ponga come credibile alternativa all’attuale governo cittadino. Il coordinatore della coalizione sarà Enio Pavone.


Alla presentazione sono intervenuti il Presidente della Provincia Valter Catarra ed il Segretario Generale della Presidenza della Giunta regionale.Enrico Mazzarelli. 


Ufficio Stampa PDL Roseto

sabato 18 dicembre 2010

Accordo Regioni-Goverso sui Fas, 42 milioni in più all'Abruzzo


RESTITUITE IMPORTANTI RISORSE AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE



L'accordo è stato siglato nell'ambito di una giornata storica nella quale le Regioni hanno raggiunto l'intesa con il Governo sia sul federalismo fiscale che sui Fas. Rispetto a quanto inizialmente preventivato, la Regione Abruzzo recupera una dote di 42 milioni 500 mila euro da investire nello sviluppo economico. Infatti, la quota di fondi Fas destinata all'Abruzzo ammonterà a circa 780 milioni di euro. L'assessore al Bilancio, Carlo Masci (nella foto), ha convinto la conferenza delle Regioni, presieduta dal Governatore Vasco Errani, a esentare l'Abruzzo dal taglio del 5% dei Fas ponendolo a carico di tutte le altre Regioni. L'intesa, oltre a sbloccare l'intero pacchetto dei fondi Fas visto che la conclusione della procedura di assegnazione è prevista per il 31 gennaio del 2011, restituisce anche importanti risorse al trasporto pubblico locale dopo i tagli della Finanziaria nella prospettiva del federalismo

giovedì 16 dicembre 2010

GUERRIGLIA DI ROMA: liberi i 23 fermati Alemanno contro i giudici: "Assurdità"


Scarcerati 22 dei 23 fermati nella Capitale per gli scontri in centro di martedì. Alemanno non ci sta: "Protesto a nome di tutta la città. Profondo senso di ingiustizia". L'Anm non ci sta. Spintoni e urla in tribunale tra gli amici dei fermati e le forze dell'ordine. Fermato il giovane fotografato con la pala: non era un agente infiltrato, ma un liceale 16enne con precedenti per violenze



Roma - Convalida degli arresti e remissione in libertà per 22 dei 23 arrestati dopo gli scontri di Roma comparsi oggi davanti ai giudici. Ma il sindaco della Capitale non ci sta: "Sono costretto a protestare - dice Gianni Alemanno - a nome della mia città contro le decisioni di rimettere in libertà in attesa di giudizio quasi tutti gli imputati degli incidenti di martedì scorso. C’è una profonda sensazione di ingiustizia di fronte a queste decisioni perché i danni provocati alla città e la gravità degli scontri richiedono ben altra fermezza nel giudizio della magistratura sui presunti responsabili di questi reati".
L'Anm risponde "Non possiamo che ribadire che è legittima la critica ai provvedimenti dei magistrati, ma non lo sono gli insulti nei confronti dei giudici e dell’istituzione nel suo complesso". Così il presidente dell’associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, ha replicato al sindaco di Roma che ha protestato contro le scarcerazioni dei giovani protagonisti degli scontri dei giorni scorsi nella Capitale.
Le decisioni Arresti domiciliari per Mario Migliucci. Divieto di dimora a Roma per tre liguri, Dario Campagnolo, Emanuele Gatti e Fabrizio Ripoli; obbligo di firma due volte al giorno per Patrizio D’Acunzo; piena libertà per Charlie Robin Thibault Plaze. Per un altro imputato, Edoardo Zanetti, i giudici hanno disposto la scarcerazione senza alcun obbligo. Tutti questi imputati saranno processati il 23 dicembre prossimo dalle rispettive sezioni. Obbligo di firma per Matteo Sordini e Alessandro Zeruoli, nessuna misura nei confronti di Michele Lucani, Matteo Angius e Leo Fantoni. Tornano a casa Michele Borromeo, Martino Reviglio Della Veneria e Anna Chiara Mazzani, Sacha Montanini, Angelo De Matteis, Nicola Corsini, Gerardo Morsella, Federico Serra, Andrea Donato, Alice Niffoi e Riccardo Li Calzi.
I legali: è una vittoria Per gli avvocati che hanno assistito i ragazzi è una "vittoria". L’avvocato Flavio Rossi Albertini ha spiegato: "Ci sono contestazioni che non stanno in piedi. L’accusa di concorso è affibbiata a persone che vengono da Palermo, Bari, Trento e Pisa. Che non si erano mai viste prima. Nei verbali di polizia si dice che sono stati presi tutti insieme. L’esame sul banco dei testimoni ha provato che invece i fermi sono avvenuti ben lontano da dove sono state effettuate le cariche di polizia".
Spintoni e urla in tribunale Al termine dell’udienza di convalida di un gruppo di fermati è scoppiata una gazzarra tra alcuni amici di uno dei fermati e le forze dell’ordine dopo che una ragazza ha tentato di forzare il cordone di polizia formato per far uscire i detenuti. Sono volanti spintoni, qualche parolaccia: la giovane è stata identificata e, in base a quanto si apprende, potrebbe essere denunciata.
Il mistero è finito Il giovane ritratto in alcune foto mentre martedi, durante gli scontri di Roma, impugnava una pala, un manganello e un paio di manette in diversi momenti della manifestazione, è stato individuato. Contrariamente a quanto alcuni avevano insinuato non è un agente inflitrato: ha sedici anni, è uno studente liceale ed ha alcuni precedenti penali. È stato accompagnato in un centro di accoglienza per minori ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Intanto è in corso il processo per direttissima nei confronti di ventitre arrestati durante gli scontri. La loro età media è di 22 anni, il più anziano ne ha 32. Provengono da tutta Italia, uno da Parigi. Sono quasi tutti incensurati




Tribunale blindato Cittadella giudiziaria di Roma blindata questa mattina in vista delle direttissime nei confronti di 23 manifestanti fermati durante gli scontri avvenuti nel centro storico della Capitale. Sono circa una decina, tra blindati e auto, i mezzi delle forze dell’ordine che stazionano nella zona dell’ingresso del tribunale di Piazzale Clodio. All’esterno sono presenti alcuni manifestanti che hanno esposto un striscione con la scritta: "Reprimete e processate ciò che non potrete mai fermare". "Libertà per tutti".
Il giovane con la pala È accusato di rapina aggravata il giovane di 16 anni fermato dalla polizia e ritratto in alcune foto mentre, durante gli scontri, impugna una pala, un manganello e un paio di manette in diversi momenti della manifestazione. Il ragazzo è stato riconosciuto attraverso il giaccone indossato durante la guerriglia urbana e per una ferita riportata sulla mano destra. Il minore, che da questa mattina si trova in un centro di accoglienza a disposizione dell’autorità giudiziaria, è tra i responsabili dell’aggressione ai danni di un finanziere e della rapina delle manette e del manganello dello stesso agente. Per questo è scattato per lui il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata. Il minore, con precedenti per rissa e resistenza a pubblico ufficiale, era stato fermato in occasione di un episodio diverso rispetto a quello dell’aggressione del finanziere, fotosegnalato e poi rilasciato, in attesa del riscontro della documentazione realizzata durante gli scontri. Proprio durante il fotosegnalamento il minore aveva attirato l’attenzione degli operatori per il fatto che indossava il giaccone al rovescio, per evitare il riconoscimento del colore avena della giacca come ritratta nelle foto anche pubblicate.  
Collettivo studentesco Figlio di un ex-brigatista romano attivo negli anni ’70, il sedicenne frequenta l’istituto superiore "Gelasio Caetani", in viale Mazzini a Roma. E' un attivista politico del collettivo studentesco di estrema sinistra "Senza tregua". Alcuni suoi amici riferiscono che ha già partecipato a diversi blitz e manifestazioni a Roma. "Lui è un compagno, uno di noi, ma qualsiasi cosa detta su di lui non può fare altro che aggravare la sua attuale situazione - dice un amico del collettivo Senza tregua. Di certo se le foto che lo ritraggono non avessero avuto questa eco mediatica ora non sarebbe in Questura. Ma lui di certo non è un infiltrato". "Il nostro disgusto per questa società, per questo governo è senza tregua - spiega un altro amico del giovane, riferendosi allo slogan del collettivo -. Così come è senza tregua la nostra lotta. E' per questo che ci chiamiamo così".

fonte: ilgiornale.it

mercoledì 15 dicembre 2010

SFIDUCIA IL GIORNO DOPO.Intervista a Vittorio Feltri: "Cribbio, che botta"

Intervista a Vittorio Feltri

fonte: il giornale.it

 

Il direttore editoriale del Giornale: "Ha vinto Berlusconi come al solito. Fini è stato ridicolizzato, dovrebbe andare in esilio. Ora Casini in maggioranza, oppure si andrà a votare a marzo". Il Terzo polo? "Non ci scommetto neanche un euro bucato"

 Ora sappiamo che una mag­gioranza c’è, sia pure risicata. Ba­sterà a Silvio Berlusconi per gover­nare? La domanda è rivolta a Vit­torio Feltri, direttore editoriale del Giornale , sospeso dall’Ordine dei giornalisti e quindi impossibi­li­tato a scrivere, ma non a ragiona­re di politica in questo momento topico per il Paese. «Romano Pro­di dal 2006 al 2008 governò male, e a fatica, con una maggioranza ancora più esigua al Senato. Teori­camente se l’impresa è riuscita al Professore, perché non dovrebbe riuscire al Cavaliere? Certo è che rimanere appesi a tre voti non è rassicurante. Il rischio di cadere sarebbe costantemente altissi­mo».
Mi sta dicendo che quella del premier è stata una vittoria di Pirro, come sostengono gli sconfitti dell’opposizione e ifi­niani?
«Pirro un corno. Se il voto sulla sfi­ducia fosse stato inutile, perché mai Gianfranco Fini e compagni lo avrebbero preteso? La verità è che volevano bocciare Berlusco­ni in aula per toglierselo dai piedi, visto che con lui in sella non com­binano nulla eccetto qualche pa­sticcio dannoso per loro e per il Paese. Il dato odierno è che anche stavolta ha vinto il Cavaliere. Vin­ce sempre. Tant’è che per scalzar­lo ne inventano una al dì e usano tutti i mezzi, in particolare quelli che con la politica non c’entrano niente. Sono ricorsi all’arma giu­diziaria, e hanno fallito; sono ri­corsi agli scandali più o meno gon­fiati, e hanno fallito; sono ricorsi alle escort, e non hanno cavato un ragno dal buco. Il presidente della Camera eletto, con i propri seguaci, nelle liste del Pdl ha addi­­rittura fondato un partito per ab­battere il governo di cui facevano parte alcuni dei sodali che lo attor­niano; poi ha presentato addirit­tura una mozione di sfiducia al premier. Tutto vano. Berlusconi ne è uscito incolume. Mentre Fini s’è scornato. Dovrebbe andarse­ne in esilio per un po’. Non dico cambiare mestiere, perché non mi risulta ne abbia uno, ma una pausa gli servirebbe per riconqui­stare un pizzico di lucidità».
D’accordo. Però è un fatto che, nonostante il governo abbia la maggioranza numerica, è pri­vo di quella politica.
«Quella politica non l’aveva nean­che prima. Non cel’ha da quando i finiani si sono messi di traverso. Il loro leader rema contro da alme­no due anni. Il dissenso è fisiologi­co in una coalizione. Tuttavia va elaborato all’interno della coali­zione stessa, non in piazza, non in tivù allo scopo di danneggiare gli alleati e di strappare applausi alla sinistra. Fini ha inferto colpi su colpi all’esecutivo, in particolare al presidente del Consiglio, dimo­strando di avere un solo obietti­vo: far secco il Cavaliere e soffiar­gli il posto. Missione incompiuta. L’elettorato saprà chi punire e chi premiare. I litigiosi, gli scalpitan­ti, i furbetti e i traditori non piac­ciono alla gente».
Le rifaccio la stessa domanda con altre parole: da domani co­sa succede?
«Intanto Fini è stato ridicolizzato, e su questo insisto. Non contano più né lui né i suoi compagnucci. Italo Bocchino, che ha trascorso gli ultimi sei mesi negli studi di tut­te le emittenti televisive, torna a essere una comparsa per non dire una macchietta, benché sia tut­t’altro che stupido. Diverso il di­scorso per Casini».
Perché diverso per Casini?
«Perché lui non può fare a meno dell’ap­poggio della Chiesa altrimenti prosciu­ga il proprio elettora­to. E siccome le ge­rarchie vaticane in questa fase politica non si fidano né dei finiani né della sinistra radicale consiglieranno all’Udc di avvici­narsi a Berlusconi e di negoziare il suo in­gre­sso nella maggio­ranza, ponendo al­cune condizioni. Esempio: gli aiuti al­le famiglie. Se Casini accettasse una solu­zione simile, il gover­no di centrodestra avrebbe l’opportuni­tà di resistere fino­al­la scadenza naturale della legisla­tura».
Non è ipotizzabile che Udc, fi­niani e rutelliani si impegnino a creare il cosiddetto terzo po­lo, cioè un centro delle belle speranze?
«Non ci scommetto neanche un euro bucato. Figuriamoci. Casini e Rutelli sono cattolici. Fini inve­ce è passato in poco tempo da Dio, Patria e Famiglia alla nega­zione di tutto ciò. Dio non lo nomi­n­a più perché è approdato al laici­smo. La Patria l’ha regalata agli ex­tracomunitari. Quanto alla fami­glia, be’ basta dare un’occhiata al­la sua... Come si fa a mettere insie­me un personaggio del genere con due amici dei cardinali quali Rutelli e Casini?».
Poniamo che l’Udc, preti o non preti, preferisca insistere con il governo tecnico o di respon­sabilità o roba affine. A quel punto avremmo un Cavaliere azzoppato e un esecutivo tal­mente asfittico da essere con­dannato all’immobilismo. «Condivido la sua opinione. Si tratterebbe allora di sciogliere le Camere e di dare il via alla campa­gna elettorale per votare a marzo. Non esistono alternative».
Ma qui entra in scena il Quiri­nale. Siamo sicuri che il presi­dente Napolitano abbia il co­raggio o almeno la voglia di sbaraccare tutto?
«Si richiederebbe coraggio a nega­re le elezioni, non a concederle».
Perché?
«Si dà il caso che Berlusconi abbia ottenuto la fiducia sia a Monteci­torio sia a Palazzo Madama. Igno­rarlo e tentare la strada tortuosa di un governo diverso sarebbe un controsenso, e una velleità. In quale democrazia si fa governare chi ha perso le elezioni e si spedi­sce all’opposizione chi le ha vin­te? Se la situazione è instabile a causa della fuoriuscita di Futuro e libertà, non restano che le urne. Decidano i cittadini, non i partiti. Gli intrighi e le manovre di Palaz­zo sono da bandire».
Eppure, se non sbaglio, nessu­n­o è favorevole alle elezioni an­ticipate. C’è la crisi e ci sono ap­pun­tamenti internazionali im­portanti.
«È così. Strano Paese, il nostro. E qui, se non mi accusa di giocare in casa, conviene citare mio figlio Mattia che sulla Stampa ha scrit­to una frase illuminante: “Il ditta­tore pazzo (Berlusconi, ndr) vuo­le votare, i sinceri democratici, no”. Il mondo si è capovolto. Da quando in qua il tiranno, presun­to, si affida ai suffragi e i suoi avver­sari pretendono di fare e brigare senza consultare il popolo? È una contraddizione in termini. Una scemenza. La verità è che Berlu­sconi fa paura perché è un com­battente e ama le sfide, nelle quali dà il meglio di sé,come s’è consta­tato anche ieri. Viceversa, l’oppo­sizione non ha feeling con la gen­te, vive su Marte ed è consapevole di andare incontro all’ennesima batosta elettorale».
Calcoliamo le probabilità. Ca­sini che si allea di nuovo con il Pdl e la Lega: a quanto dà que­sta ipotesi, in percentuale? E a quanto dà le elezioni anticipa­te?
«Al 15-20 per cento la prima ipote­si, all’80-85 la seconda. Ma que­sta è una valutazione influenzata dai miei desideri. Se però penso che i democristiani soffrono trop­po a stare lontani dal potere, mi persuado che l’Udc non si lascerà sfuggire l’occasione per saltare nel piatto, e rimanerci fino al 2013».

FORNACIARI (PDL) E GIOVANE ITALIA ROSETO:“RISISTEMAZIONE AREA ANTICHI PERCORSI: ENNESIMA OCCASIONE PERSA”

Roseto degli Abruzzi, lì 13/12/10

Alla c.a. organi di informazione

OGGETTO: COMUNICATO STAMPA

Con gentile richiesta di pubblicazione
“RISISTEMAZIONE AREA ANTICHI PERCORSI: ENNESIMA OCCASIONE PERSA”

Il circolo territoriale di Giovane Italia (PDL) di Roseto degli Abruzzi vuole denunciare la grave superficialità della Giunta Di Bonaventura rispetto alla gestione dell’area degli antichi percorsi.
La zona lasciata ormai al più completo abbandono è impercorribile attraverso i suoi sentieri visto che questi sono totalmente invasi dalle erbacce, senza parlare del degrado in cui versa in particolare la Fonte dell’Accolle oramai invasa dalla vegetazione: un vero e proprio biglietto da visita per la nostra città che testimonia il reale interessamento del monocolore PD a sviluppare un turismo che coinvolga tutto il territorio comunale e la cura dell’ambiente urbano nel nostro Comune.
“In particolare denunciamo la superficialità e l’immobilismo dell’Amministrazione verso la zona degli antichi percorsi a seguito di una proposta indirizzata al Sindaco Di Bonaventura, all’Assessore al Turismo Porrini e all’Assessore ai Lavori Pubblici De Vincentiis recante data 21/07/10 ( Prot. N° 23814 del 22/07/10) , con la quale la sezione rosetana dell’associazione di volontariato naturalistico “Inachis”, già attiva presso il Parco Nazionale d’Abruzzo, si è proposta per svolgere i lavori per “riqualificare l’area predetta effettuando le dovute manutenzioni, realizzare aiuole, piccoli giardini a tema, organizzare campi di istruzione botanica illustrando caratteristiche e proprietà delle piante” al fine di “poter organizzare per il turismo locale e non delle escursioni da Roseto a Montepagano passando dapprima lungo il sentiero di Via Colle Patito e proseguendo fino alla Fonte dell’Accolle”. dichiara Fabrizio Fornaciari, Dirigente provinciale di Giovane Italia (PDL) “Aspetto fondamentale” continua Fornaciari “da sottolineare è la disponibilità da parte dei volontari dell’associazione “Inachis” a svolgere detti lavori di manutenzione in forma totalmente gratuita. Dalla scorsa estate in poi l’associazione ha avuto diversi colloqui con l’Assessore Porrini prima, con l’Assessore De Vincentiis poi, senza ricevere alcuna apertura e accogliendo la proposta con sufficienza.
L’associazione chiede semplicemente, una volta effettuati gratuitamente i lavori di manutenzione, di poter organizzare escursioni nella zona per far conoscere ai turisti le specificità e la bellezza delle nostre colline e del centro storico di Montepagano.
L’amministrazione adotti subito quindi gli atti amministrativi necessari al fine di rilanciare l’area e di conseguenza per cogliere l’opportunità di risparmiare diverse migliaia di euro per i lavori avvalendosi della collaborazione e della passione per la natura dei volontari”.
“Si rischia con questo atteggiamento” conclude Fornaciari “di perdere un’occasione irripetibile: risparmiare Euro 300.000 previsti nel “Programma triennale delle opere pubbliche 2010/2012 per la Manutenzione straordinaria degli antichi percorsi” o quantomeno ridurre notevolmente il costo dell’intervento con il lavoro gratuito dei volontari e favorire il rilancio dell’area senza gravare ulteriormente sulle casse comunali abbondantemente dilaniate dagli sperperi e dalla mala-amministrazione del centrosinistra rosetano”.
Con la presente si porgono distinti saluti.

Ufficio stampa
Giovane Italia (PDL)
Roseto degli Abruzzi

lunedì 22 novembre 2010

Campagna adesioni del Popolo della Libertà Roseto degli Abruzzi

"Costruisci il cambiamento. Insieme a noi"

Campagna adesioni del Popolo della Libertà Roseto degli Abruzzi

                                                         
                   
                  "Costruiamo insieme la Roseto del futuro"